giovedì 3 aprile 2014

Intorno alla "Metamorfosi" omaggio a Franz Kafka

Per vie traverse e percorsi anche tortuosi, negli anni della mia formazione, Franz Kafka ha avuto un ruolo fondamentale nell'immaginarmi suggestioni visive di ambienti, atmosfere o dare corpo a sensazioni oscure e terrificanti che sembravano presagire chissà quali sorti future dal punto di vista creativo e sociale.

Per lo più, però, era quel fascino tetro della vecchia "mitteleuropa" antecedente la guerra (seconda) che sembrava anticipare nei tormenti religiosi dell'autore Ceco, tutte le più temibili persecuzioni del regime nazista, di lì a poco pronto a perseguitare e distruggere definitivamente i miti e le tradizioni ebraiche che il giovane autore rifuggiva e materializzava in un continuo scontro dialettico e sentimentale nei confronti del padre.





















Quando frequentavo l'Accademia di Belle Arti ho realizzato un libro-oggetto-diario illustrato e pieno di frammenti trascritti dal racconto celebre della "Metamorfosi".


Oltre ad avere la possibilità di sperimentare con la grafica, questo percorso di materializzazione visiva di un incubo statico quanto terribile mi ha permesso, in anni in cui mi andavano strette le convenzioni sociali e le regole, ad accettare anche l'inevitabilità dei passaggi di età e di accogliere con più serenità la costituzione di una FORMA CHIUSA (sociale) come la definiva Kafka che sembra essere destinata ad ognuno di noi.



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