sabato 28 dicembre 2013

Il giardino pittorico di Bergler-Villa Whitaker

Quando la mia città vuole, sa regalarti sensazioni speciali. Alle volte a Palermo, il contrasto alla bellezza è dietro l'angolo e se sai prepararti e discriminare, volendo,  riesci ad estrapolare solo quello che di "unico" sa offrirti.
Questa mattina un giardino dipinto ad affresco dentro una villa di stile neo-rinascimentale mi ha permesso di riscoprire il miglior pittore Liberty che dal mio punto di vista abbiamo avuto in Italia.
Ettore De Maria Bergler.
Ricordate questo nome soprattutto quando, un giorno, visitando Villa Igea, vi sembrerà di vedere l'alta pittura europea del'Art Nouveau di Parigi e in modo particolare di Alphonse Mucha.
Bergler ha saputo piegare la lezione del grande vedutismo siciliano ( Il suo maestro fu il grande Lo Iacono) con tutte le influenze della modernità di fine secolo ( '800).
Egli ha rimescolato uno stile connaturato come quello naturalistico e positivista dell'epoca, con l'astrazione dell'ascendenza austriaca delle origini materne. Il risultato, spettacolo per gli occhi, soprattutto per chi ama la bidimensionalità nella pittura senza dimenticare l'attrazione verso la profondità.



Hugo von Hofmannsthal, drammaturgo austriaco dell'era della "Secessione" diceva:
Si deve nascondere la profondità. Dove? Nella superficie.
Ed è qui che il legame con il medium visivo dell'illustrazione e del fumetto (anche in bianco e nero e di stampo realistico) trova una sua ragion d'essere.
Non è un caso che "l'Arte Nuova" a cavallo tra  800 e 900 piacesse e piaccia a "fumettari" come Crepax e Manara. Ed è a villa Whitaker che andrebbero condotti i giovani illustratori delle scuole d'arte di ogni risma (comprese le scuole del fumetto) per affinare visivamente il grande mestiere di uno come Bergler.
Nei suoi affreschi riproducenti spaccati del meraviglioso e ahimè un po' trascurato giardino adiacente, si scopre il calore di una sensibilità raffinata e mai ripetitiva, capace di catturare con una straordinaria chiarezza, la tua attenzione in quei punti focali di colori leggermente contrastanti e stesi con una velocità e maestria rare nella pittura accademica.

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